Steam da privato o quasi
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In realtà non posso aiutare piu' di tanto in quanto non sono io/mia azienda a distribuire su Steam.
Sono pero' abbastanza sicuro che chi in Italia vende su Steam, per lavoro e non per hobby, abbia una SRL o comunque un impresa iscritta alla camera di commercio.
Ed il problema per chi inizia è secondo me proprio l'iscrizione alla camera di commercio, (da quel che so obbligatoria per poter "vendere") in quanto ti impone di dover pagare un tot fisso di contributi all'anno anche in assenza di fatturato.
Ovviamente è un problema superabile per un professionista o uno studio che si lancia in un business in cui è competente e preparato, 36xx€ di spesa fisse minime annue sono briciole in confronto a costi di sviluppo e altre spese, rischia invece di essere una tragedia per chi ingenuamente si butta senza preparazione.
Se non vendi ti ritrovi subito in rosso, chiudi, e tanti saluti all'autostima e voglia di fare : p
ghiboz puoi' mostrarci qualcosa del gioco? Magari riusciamo a dirti se puo' valere la pena rischiare cosi tanto o meno.
Un'altra soluzione, è affidarsi ad un publisher che si smazzi tutta la faccenda rigirando poi la percentuale al cliente.
Perdi una parte importante dei guadagni ma puoi non aprire nulla sotto una certa soglia, ed eventualmente passare a p.iva regime dei minimi con gestione separata inps.
In questo modo se ti va male pazienza, non paghi nulla se non il tempo dedicato allo sviluppo.
ma siete sicuri che non basti la partita iva??
il gioco è gRally
qui la pagina su greenlight
Onestamente non sono sicuro anche se tutti i commercialisti che ho sentito anni fa mi dissero che era necessaria l'iscrizione alla camera di commercio.
Prova a portare tutta la documentazione/contratto Steam al commercialista, magari piu' di uno e vedi che ti dicono.
Prova anche a chiedere qui https://www.fiscoetasse.com/forum/
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propongo di fondare una software house made in italy, aprire un unica partita iva coi controcazzi ci dividiamo le spese di gestione balle varie equamente, poi ognuno pubblica quel che gli pare e si prende i relativi utili XD
(sogna.. sogna... ma si può fare??)
uno che vende tramite cavoli suoi (paypal) ha la p.iva come categoria 'commercio al dettaglio di prodotti via internet', non so se la tua 'iscrizione alla camera di commercio' è quello.. quello che mi è stato sconsigliato dal commercialista è fare qualsiasi forma societaria
NN81 Beh, immagino si chiami "Publisher"!
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ghiboz Mi sa che stiamo facendo un po' di confusione, con la P.iva puoi essere varie cose, ditta individuale, libero professionista, altre forme di impresa.
Il discorso è questo,
-Da libero professionista puoi iscriverti alla gestione separata INPS anziche alla Camera di Commercio e pagare i contributi solo sull'utile, se poi sei anche nel regime dei minimi paghi un imposta sostitutiva al posto dell'irpef.
-Se vendi prodotti non puoi essere un libero professionista ma almeno una ditta individuale ed essere iscritto alla Camera di Commercio e non alla gestione separata INPS.
In questo caso devi per forza pagare un minimale di contributi annuali a prescindere dal fatturato/utile. (36xx€ euro e qualcosa all'anno + l'irpef ordinaria + altre robe.
Il problema è capire se puoi vendere su Steam da libero professionista, molto probabilmente no.
Possibili scenari se sei una ditta individuale iscritta alla Camera di Commercio,
1) Fatturi almeno 26k/35k di euro all'anno e paghi "il giusto" tra contributi, irpef e altro, sopravvivi.
*Minimale inps 36xx€ + altri contributi inps + irpef + altro + commercialista + altro.
2) Vendi molto bene e guadagni qualcosa.
3) Vendi 2 milioni di copie e stai sereno, se il commercialista ha fatto tutto nel modo giusto, altrimenti sei responsabile personalmente di qualsiasi errore, in questo caso passaggio ad srl d'obbligo il prima possibile.
4) Il gioco ti va male e vendi poco, mettiamo 5k€, devi comunque pagare i 36xx€ + il commercialista + altro e rischi di andare in perdita, oltre a non avere uno stipendio.
5) Vendi 10 copie e ti paghi comunque i 36xx€ + commercialista + altre spese, auguri.
Capisci da te che aprire una ditta individuale con iscrizione alla Camera di Commercio solo per vendere un gioco puo' diventare un problema se il gioco va male.
Discorso diverso se apri tutto con l'idea di fare anche altri lavori, con opzioni di riserva in caso le cose si mettano male.
Fatti spiegare tutte ste cose dal commercialista e preparati dei fogli di calcolo in cui ti metti in previsione tutte le spese di base piu' varie previsioni di fatturato dal gioco e/o altro.
Tipo quante copie ti serve vendere e a che prezzo per rientrare nelle spese, quante per avere uno stipendio vivibile etc.
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Wintermute ecco bravo, "publishamoci"!
Helba thanks:
http://www3.istat.it/strumenti/definizioni/ateco/ateco.html?versione=2007.3&codice=G-47.91.10
ma questo non è un tipo di attività intrapresa come libero professionista?
Che io sappia no, anzi mi risulta che sia completamente errato e sanzionabile, devi essere almeno una ditta individuale con iscrizione alla Camera di Commercio, chiedi al commercialista in ogni caso.
Il mio parere vale quel vale, magari mi sbaglio o han cambiato qualcosa negli ultimi 3 anni.
la butto lì, ma mettere insieme un elenco di commercialisti esperti comprovati di Steam e store online in genere, così se uno ha bisogno sa già a chi rivolgersi? o magari esiste già?
io vorrei proprio conoscere il commercialista di tutti quei vucumprà che vendono roba illegale ovunque senza manco avere un permesso di soggiorno in regola o un documento d'identità a seguito (non di avere partite iva o palle varie).. perchè a questo punto tra chi ruba miliardi seduto in poltrona, chi incassa miliardi ed evade regolarmente, chi vende cd piratati di fronte alla caserma della guardia di finanza, davvero passa la voglia di fare i "pirla" di turno a sputare sangue per mettersi in regola e fare tanto casino per cosa poi.. per regalare il 50% di quel poco che guadagni che andrà a finire puntualmente nel solito circolo vizioso del magna magna di turno?
scusate lo sfogo, ma di certo per i suoi mille toni di nero, quest'italia non è decisamente un paese che invoglia o motiva o incoraggia l'attività imprenditoriale.. l'unica cosa da fare sarebbe unirsi in qualche modo per trovare la forma di fare le cose si in regola, si legalmente, ma anche raggirando tanti ostacoli che diversamente nelle piccole realtà individuali schiaccerebbero chiunque.
BrunoB la butto lì, ma mettere insieme un elenco di commercialisti esperti comprovati di Steam e store online in genere, così se uno ha bisogno sa già a chi rivolgersi? o magari esiste già?
Per me il problema vero sono i costi di gestione e non tanto i commercialisti in se... Fare vendite sistematiche in vari paesi del mondo non è come aprire una ferramenta sotto casa. Ci sono più beghe legali, per cui ci sono semplicemente più costi da sostenere; il fatto che si parli di produrre e vendere all'utente finale giochi, o droni giocattolo, o telefonini non fa alcuna differenza da un punto di vista pratico; ci saranno sempre delle grane da far risolvere a vari consulenti fiscali e legali sparsi per il mondo, e se non si è ferrati di tali materie allora serve nel team anche un avvocato e un commercialista che possano seguire i problemi "quotidiani" che verranno fuori.
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YouWon In realtà vendere giochi è una delle robe piu' semplici dal punto di vista della gestione fiscale, il grosso lo fa Steam/Google/Apple/altro rivenditore intermedio, tu alla fine dovrai giusto fare quelle 12 fatture annuali per ogni store, su cui andrai a pagare il dovuto senza grandi problemi.
Immagino che gestire un qualsiasi negozio fisico sia molto piu' complicato.
Forse ti riferisci al voler vendere direttamente all'utente, ma è una cosa che non fa praticamente nessuno, per evidenti ragioni er non solo in Italia.
Helba tu alla fine dovrai giusto fare quelle 12 fatture annuali per ogni store
Ah OK, mi sa che era proprio quello che chiedeva @ghiboz !
Io poi mi riferivo anche e soprattutto all'aspetto legale: vendere un cacciavite a un cliente locale non è come vendere al mondo un mezzo clone di Tetris, perchè in quel caso Electronic Arts (che ha comprato i diritti) potrebbe farti causa potenzialmente in ogni paese in cui lo metti in vendita.
Lo immaginavo che avessero un gestionale che faceva tutto lui per la fatturazione. Però nel contratto ci sarà sicuramente scritto che il publisher sei tu, non loro... in questo modo se violi una IP loro non saranno responsabili. E anche il gestore di pagamenti (o "processore di pagamenti") è studiato per far ricadere su di te le responsabilità dell'incasso; di questo ne sono sicuro perchè come avevo già scritto me lo aveva detto una avvocatessa (ma per Google Play, non per Steam).
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NN81 più che altro sarebbe bello che enti come AESVI facciano qualcosa. Tanto per esempio offrire consulenza fiscale a prezzi onesti. O pretendere dall'Agenzia delle Entrate una semplice checklist. Anche io mi sono spaccato la testa al tempo spendendo ore che avrei potuto passare a codare. Ed è, onestamente, ridicolo che anno domini 2017 non si riesca a far capire allo stato italiano che esistono persone che campano dei proventi di app.
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Helba
Io al tempo mi sono informato e il commercialista mi confermò che era possibile lavorare anche solo con P.IVA (su Apple e Google).